lunedì 24 maggio 2010

Tecnica: Olio su tela
Autore: Gustav Klimt
Data: 1907-08
Ubicazione: Osterreichische Galerie Belvedere- Vienna


Se circoscriviamo l'artista al mondo femminile, Klimt certamente incarna colui che ha indagato, dal di dentro, la complessità della psiche femminile, scavando nelle pulsioni più recondite dell'animo, mettendone a nudo gli umori più segreti, le fantasie più conturbanti, le innocenze accennate, esprimendone appieno la dicotomia sempre sospesa tra fragilità e sicurezza, abbandono e potere: alfa ed omega dell'intera vita. 'Pittore di donne', così lo stesso artista amava definirsi: seduttrice crudele, ammaliatrice dei sensi, la donna incarna l'essenza stessa dell'eros, vivificatrice e mortifera, dispensatrice di piacere e dolore, di languida bellezza e conturbante sensualità. Nel Bacio si esprime la visione di abbandono e dedizione della donna nei confronti dell'uomo, uomo rappresentato proteso in avanti, in atteggiamento di forza protettiva e tenerezza nei confronti di chi si abbandona totalmente a lui. Rapiti in estasi estatica, gli amanti spiccano al centro della tela con tutta la forza espressiva del decorativismo simbolico ed allegorico di Klimt. Klimt, nel Bacio, è così riuscito nel difficile, se non impossibile tentativo, di fermare l'attimo di compenetrazione totale, di 'sympatheia' dell'amore, fissando in una dimensione a-temporale ed a-spaziale quel gesto di respiro cosmico che vive di per sé, incarnato nell'intreccio degli amanti. Irreale e reale al tempo stesso, il Bacio immerge lo spettatore in un mondo onirico di non-tempo, unica realtà spazio-temporale in cui trovano modo di esprimersi i sensi primordiali e le pulsioni vitali. Il fascino del quadro risiede nell'impossibilità di compenetrazione in tale perfetta, simbolica, eterna unione, nell'inafferrabilità di quel vago che l'avvolge, di cui si percepisce l'essenza ma non la sostanza, nell'ineffabilità ed indefinibilità di quell'atmosfera da subire. Mondo onirico, dunque, dove cessano i contatti con l'esterno ed in cui il non-tempo scaturisce dalla fissità del gesto incastonato tra preziosismi bizantineggianti, assolutezza stellare dello sfondo, astrattezza coloristica delle vesti, in un'atmosfera di totale estraniazione dal mondo.



Fonte: www.giornalediconfine.net

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