mercoledì 29 settembre 2010

mercoledì 28 luglio 2010

lunedì 19 luglio 2010

giovedì 3 giugno 2010

Quando l'amore è musica...


Come up to meet you, tell you I’m sorry,
You don’t know how lovely you are.
I had to find you, tell you I need you,
Tell you I set you apart.

Tell me your secrets and ask me your questions,
Oh, lets go back to the start.
Running in circles, coming in tales,
Heads are a science apart.

Nobody said it was easy,
It's such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No-one ever said it would be this hard,
Oh take me back to the start.

I was just guessing at numbers and figures,
Pulling your puzzles apart.
Questions of science, science and progress,
Do not speak as loud as my heart.

And tell me you love me, come back and haunt me,
Oh and I rush to the start.
Running in circles, chasing tails,
And coming back as we are.

Nobody said it was easy,
oh its such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No-one ever said it would be so hard.

Im going back to the start.

oh, ooooo,
ah, ooooo,
oh, ooooo,
oh, ooooo





lunedì 24 maggio 2010

Tecnica: Olio su tela
Autore: Gustav Klimt
Data: 1907-08
Ubicazione: Osterreichische Galerie Belvedere- Vienna


Se circoscriviamo l'artista al mondo femminile, Klimt certamente incarna colui che ha indagato, dal di dentro, la complessità della psiche femminile, scavando nelle pulsioni più recondite dell'animo, mettendone a nudo gli umori più segreti, le fantasie più conturbanti, le innocenze accennate, esprimendone appieno la dicotomia sempre sospesa tra fragilità e sicurezza, abbandono e potere: alfa ed omega dell'intera vita. 'Pittore di donne', così lo stesso artista amava definirsi: seduttrice crudele, ammaliatrice dei sensi, la donna incarna l'essenza stessa dell'eros, vivificatrice e mortifera, dispensatrice di piacere e dolore, di languida bellezza e conturbante sensualità. Nel Bacio si esprime la visione di abbandono e dedizione della donna nei confronti dell'uomo, uomo rappresentato proteso in avanti, in atteggiamento di forza protettiva e tenerezza nei confronti di chi si abbandona totalmente a lui. Rapiti in estasi estatica, gli amanti spiccano al centro della tela con tutta la forza espressiva del decorativismo simbolico ed allegorico di Klimt. Klimt, nel Bacio, è così riuscito nel difficile, se non impossibile tentativo, di fermare l'attimo di compenetrazione totale, di 'sympatheia' dell'amore, fissando in una dimensione a-temporale ed a-spaziale quel gesto di respiro cosmico che vive di per sé, incarnato nell'intreccio degli amanti. Irreale e reale al tempo stesso, il Bacio immerge lo spettatore in un mondo onirico di non-tempo, unica realtà spazio-temporale in cui trovano modo di esprimersi i sensi primordiali e le pulsioni vitali. Il fascino del quadro risiede nell'impossibilità di compenetrazione in tale perfetta, simbolica, eterna unione, nell'inafferrabilità di quel vago che l'avvolge, di cui si percepisce l'essenza ma non la sostanza, nell'ineffabilità ed indefinibilità di quell'atmosfera da subire. Mondo onirico, dunque, dove cessano i contatti con l'esterno ed in cui il non-tempo scaturisce dalla fissità del gesto incastonato tra preziosismi bizantineggianti, assolutezza stellare dello sfondo, astrattezza coloristica delle vesti, in un'atmosfera di totale estraniazione dal mondo.



Fonte: www.giornalediconfine.net

giovedì 20 maggio 2010

Quando l'amore è mistero...




Autore: Renèe Magritte

Titolo: Les amants (Gli amanti)-1928



La tipica strategia compositiva del surrealismo, ossia quel senso di spaesamento creato dallo spostamento di un oggetto dal suo contesto ambientale, acquista nella pittura di Magritte un’aura misteriosa e poetica data dal sovvertimento trasgressivo della logica comune. Così due amanti che si baciano appassionatamente si ritrovano con le teste coperte da un velo bianco che impedisce loro la comunicazione, in un’atmosfera di inquietudine e di “dolce cecità”, che si ritrova anche in altre opere. Secondo alcuni, i personaggi velati, che spesso abiteranno le tele di Magritte a partire da questo periodo, evocano il ricordo del suicidio della madre dell’artista che fu ripescata nel fiume Sambre, col volto interamente nascosto dalla camicia da notte che si era ribaltata. Egli era appena quattordicenne quando accadde questo che sembra essere stato l’unico evento drammatico a gettare un’ombra sulla sua vita apparentemente tranquilla. Secondo altri, neanche ciò avrebbe scosso particolarmente l’esistenza piccolo-borghese del pittore, per cui i volti velati e mascherati testimonierebbero piuttosto l’interesse di Magritte per i film di Louis Feuillade.



Fonte: www.alfemminile.com